Deloitte, Industria 4.0: Un futuro da disoccupati o da precari

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«Robotica, IA, sensori e informatica cognitiva sono diventati la normalità, insieme all’open talent economy (ovvero i lavoratori on demand, esternalizzati, quali i liberi professionisti e i lavoratori della cosiddetta gig economy, quella dei “lavoretti”)», lo sostiene la Fondazione Deloitte, specialista nel settore della gestione delle Risorse Umane, nel suo rapporto 2017.

Si legge ancora nel Rapporto [1]: «Insieme, queste tendenze porteranno alla riprogettazione di quasi tutti i lavori, così come un nuovo modo di pensare alla pianificazione della forza lavoro e alla natura del lavoro».

«Il cambiamento è già in atto – spiega la Fondazione Deloitte -: Nell’indagine di quest’anno, il 41% dei nostri intervistati ha implementato completamente o ha realizzato processi significativi nell’adozione delle tecnologie cognitive e dell’intelligenza artificiale, e un altro 35% riferisce di programmi pilota».

Dall’indagine condotta si rileva come «il 20 per cento delle aziende intervistate ha ammesso che avrebbe ridotto il numero di posti di lavoro». Le altre, invece, sostengono che interverranno per «riaddestrare le persone a usare la tecnologia o per ridisegnare i posti di lavoro per sfruttare al meglio le competenze umane».

Il 66 per cento delle aziende crede che questa riprogettazione comporterà, nei prossimi 3-5 anni, una crescita significativa dell’impiego dei lavoratori on-demand cioè dell’esternalizzazione.

«Il passaggio da dipendenti a tempo pieno ad una “forza lavoro aumentata” (intesa come formata dalla tecnologia e dai lavoratori on demand) – prosegue il rapporto – è una delle più impegnative tendenze all’orizzonte nel campo delle Risorse Umane».

La ricerca presenta qualche esempio. «L’uso da parte di Amazon di tecnologie di magazzino avanzate, la robotica, l’informatica cognitiva, e strategie flessibili per la forza lavoro umana possono combinarsi per massimizzare l’efficienza e la produttività, creando al contempo nuovi posti di lavoro temporanei e permanenti. Per soddisfare l’aumento della domanda durante la stagione delle vacanze, Amazon amplia la sua forza lavoro di circa il 40 per cento con circa 120.000 assunzioni temporanee, che può essere addestrata rapidamente grazie alle tecnologie robotiche e cognitive».

Insomma è chiaro come la portata e l’entità dell’evento in arrivo sta comportando, e comporterà a brevissimo sempre più, modifiche al lavoro, alla forza lavoro e ai luoghi di lavoro.

Note

[1] DELOITTE.COM (2017, o.l.), Rewriting the rules for the digital age,  pagg. 9, 110, 125.

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