Regaliamo tempo e libertà al Popolo

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Il “Nuovo Ordine Mondiale” è alle porte!

Il progetto dell’elite degli illuminati [vedi Gruppo dei Trenta, Trilateral, Gruppo Bilderberg, ecc.] è giunto, da tempo, prossimo al punto di non ritorno.

Le imprese multinazionali private continuano ad aumentare i propri fatturati e profitti, le grandi imprese finanziarie a fondersi e ingigantirsi, le ricchezze del pianeta a depositarsi sempre più in poche mani.

Gli Stati nazionali hanno perso quasi ogni sovranità.

Poi, fra non molto, sarà la volta delle Federazioni Regionali (EU, ecc.) a capitolare ai piedi degli Stati Uniti d’America – e delle sue corporation – che, oltre a essere una grande potenza economica e tecnologica sono la maggiore potenza militare del pianeta.

Eppure, la globalizzazione capitalistica, l’ideologia neoliberista, ha fallito.

Ci avevano promesso la salute, la fine della povertà, la pace, un lavoro dignitoso e appagante, la felicità in definitiva. Non ci hanno dato nulla di tutto questo.

Il “padrone” privato non vuole la felicità dei propri dipendenti. Vuole solo sfruttarli, dargli appena il “minimo vitale” per sopravvivere.

Dobbiamo dare una risposta all’infelicità globale.

Dobbiamo riconoscere che il valore principale della nostra vita non è del denaro, che va e viene, ma il tempo.

Il tempo va in una sola direzione, va a scadere per tutti.

La moneta della nostra felicità è, quindi, il tempo.

Dobbiamo centrare il nostro programma promettendo di impegnarci nel “regalare” tempo ai nostri concittadini.

Come? Con l’abolizione di quelle norme previdenziali (legge “Fornero”, legge “Sacconi”, ecc.) che impediscono la determinazione pensionabile certa, fissa e, soprattutto, ragionevole. E questo vale anche per i lavoratori “precoci”, ripristinando per loro una pensione anticipata ragionevole. La “quota 100” (componendo assieme età del lavoratore e anni di contributi) può essere una quota ragionevole.

Va stabilita una paga oraria minima dignitosa. In Francia è stabilita in 9,61 euro, nei Paesi Bassi in 9,21 euro, in Belgio in 9,10 euro, in Irlanda 9,65, in Germania 8,50 euro [1]. Questi valori possono essere un buon metro. Infine, va ridotto l’orario di lavoro dagli attuali 38-40 ore a 24 ore settimanali, a parità di salario naturalmente.

Una parte dei progressi della tecnologia, che hanno aumentato la produttività dei lavoratori e anche il loro sfruttamento, vanno trasferiti a favore dei lavoratori stessi. Almeno un 10-20%.

Ponendo dei limiti al liberismo, “regalando” tempo ai concittadini (meno anni di lavoro nell’arco della vita, meno ore di lavoro nell’arco della settimana) li renderemo più liberi e felici.

Note

[1] ILSOLE24ORE.COM (2015, o.l.), Salario minimo /In Europa come funziona?.

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