Il Salario minimo nazionale
Si accenna di seguito a un istituto che nulla ha da condividere con il reddito di base ma che appare ragionevole introdurre prima: il salario minimo nazionale. Dalla relazione della senatrice Guerra, si rileva l’esistenza «di nuclei poveri, nonostante gli adulti in essi presenti lavorino (perché quello che guadagnano è insufficiente a dare una vita decorosa a tutti i membri della famiglia)». Si tratta, evidentemente, di una condizione apertamente in contrasto con l’art. 36 della nostra Costituzione [1].
Nello specifico, al 1° gennaio 2017, ventidue dei ventotto Stati membri dell’Unione Europea (UE) [2] erano provvisti di un salario minimo nazionale: solo la Danimarca, l’Italia, Cipro, l’Austria, la Finlandia e la Svezia non ne avevano uno.
Il salario minimo nazionale si applica di solito a tutti i dipendenti, o almeno alla grande maggioranza dei dipendenti di uno Stato. Questo è imposto dalla legge, spesso previa consultazione delle parti sociali o direttamente da un accordo nazionale intersettoriale.
I salari minimi sono generalmente indicati in riferimento alla retribuzione lorda, cioè prima della deduzione dell’imposta sul reddito e dei contributi previdenziali a carico del lavoratore dipendente; tali deduzioni variano da Paese a Paese.
I 22 Stati membri dell’UE che hanno un salario minimo nazionale possono essere divisi in tre gruppi in base al livello dell’importo.
Nel gennaio 2017, dieci Stati membri situati nella parte orientale dell’UE avevano un salario minimo al di sotto di 500 euro al mese: Bulgaria (235 euro), Romania (275 euro), Lettonia e Lituania (entrambi 380 euro), Repubblica Ceca (407 euro), Ungheria (412 euro), Croazia (433 euro), Slovacchia (435 euro), Polonia (453 euro) e Estonia (470 euro).
In altri cinque Stati membri, che si trovano a Sud, il salario minimo era compreso tra 500 e 1.000 euro al mese: Portogallo (650 euro), Grecia (684 euro), Malta (736 euro), Slovenia (805 euro) e Spagna (826 euro).
Nei restanti sette Stati membri, tutti situati a ovest e a nord dell’UE, i salari minimi erano ben superiori ai 1.000 euro al mese: Regno Unito (1.397 euro), Francia (1.480 euro), Germania (1.498 euro), Belgio (1.532 euro), Paesi Bassi (1.552 euro), Irlanda (1.563 euro) e Lussemburgo (1.999 euro).
Tuttavia, le disparità nei salari minimi tra gli Stati membri dell’UE sono notevolmente inferiori una volta eliminate le differenze di livello dei prezzi: i salari minimi negli Stati membri con livelli di prezzo relativamente più bassi diventano relativamente più elevati se espressi in potere d’acquisto standard (SPA o PPA) [3] e relativamente più bassi negli Stati membri con livelli di prezzo più elevati. Il divario si riduce a un rapporto di circa 1:3, che va da 501 SPA al mese in Bulgaria a 1.659 SPA in Lussemburgo.
I salari minimi possono essere misurati in termini relativi, ossia in proporzione alla retribuzione mensile lorda mediana. Nel 2014, tra gli Stati membri interessati e per i quali sono disponibili dati sulla retribuzione mediana, i salari minimi al di sopra del 60% del salario mensile lordo mediano erano presenti solo in tre Stati membri: Portogallo (64%), Francia e Slovenia (entrambi 62%). Al contrario, i salari minimi erano inferiori alla metà della retribuzione mediana in sette Stati membri: Repubblica Ceca (39%), Estonia (40%), Irlanda e Spagna (entrambi 45%), Slovacchia (46%), Malta (48%) e il Regno Unito (49%).
—
Note
[1] SENATO.IT, La Costituzione. L’articolo 36 recita: «il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa»
[2] EUROSTAT (2018b, o.l.), Monthly minimum wages – bi-annual data.
[3] Per standard di potere d’acquisto (SPA o PPA) si indica una unità monetaria fittizia che elimina le differenze dei poteri d’acquisto, cioè dei diversi livelli di prezzo, tra i Paesi. Il PIL in SPA è ottenuto dal PIL espresso nella valuta dei diversi Paesi utilizzando le parità di potere d’acquisto (PPA) come tassi di cambio. Il valore base della serie di numeri indice è l’UE 27.